ALCUNE REGOLE DA SEGUIRE PER MANGIARE I FUNGHI SENZA CORRERE RISCHI
- I funghi da destinare alla nostra tavola devono essere raccolti in luoghi non soggetti ad inquinamento, perciò lontano da strade intensamente trafficate, da coltivazioni trattate con pesticidi, da aree industriali, da discariche di rifiuti ecc..
- I funghi vanno raccolti interi, completi di ogni parte utile al loro riconoscimento, escludendo gli esemplari troppo piccoli, quelli troppo vecchi, invasi da parassiti, imbevuti d’acqua, danneggiati dal gelo.
- Limitare la raccolta alle specie conosciute con assoluta certezza, in caso di dubbio rivolgersi ai centri di controllo micologico attivi gratuitamente presso le ASL. (clicca qui per vedere l’elenco)
- Diffidare dei consigli di sedicenti “esperti” e di stupide credenze arcaiche che vorrebbero accertare la commestibilità dei funghi attraverso l’annerimento del cucchiaino d’argento o del prezzemolo e dell’aglio messi a cuocere insieme ai funghi. Assolutamente infondata la commestibilità dei funghi rosi dalle lumache o ingeriti dal gatto di casa.
- Sottoporre i funghi a una prima sommaria pulizia e riporli in un cestino rigido e areato.
- Una volta a casa completare la pulizia e l’eventuale lavaggio e cucinarli al più presto o destinarli alla conservazione mediante essiccazione, congelamento o altre modalità.
- Ricordare sempre che sono da evitare pasti troppo abbondanti o frequenti.
- Evitare (salvo poche eccezioni) il consumo di funghi crudi.
- I bambini, le donne gravide, quelle che allattano e le persone molto anziane e debilitate devono astenersi dal consumo alimentare di funghi.
Ricordare che per l’Armillaria mellea (“famiole” e specie vicine molto consumate nella nostra regione) prima della cottura tradizionale è vivamente consigliata una pre-bollitura di alcuni minuti in pentola scoperta con eliminazione dell’acqua.