Un pomeriggio d’inverno lungo il Po

di Giancarlo Moretto

Mercoledì 28 gennaio disponendo di un pomeriggio libero da altri impegni, ho pensato di aderire all’iniziativa dell’amico Roberto Sardino che si propone di approfittare della miglior visibilità che l’assenza di fogliame permette in questa stagione, per esplorare certi ambienti che, probabilmente, nei prossimi mesi potrebbero ospitare morchelle ed altre specie di funghi. Roberto ha un passato da pescatore che l’ha portato per anni a frequentare le sponde di molti fiumi della nostra regione e, questa esperienza unita a qualche vago ricordo gli suggerisce di andare a visitare alcuni tratti di bosco lungo il corso del Po in provincia di Cuneo. La meta scelta da Roberto, a prima vista un po’ bizzarra, ha in realtà precise finalità: cercare le poche specie potenzialmente compatibili con la stagione, ossia Flammulina velutipes, Pleurotus ostreatus e Auricularia auricula-judae che lui “a naso” ritiene possano essere presenti in questo luogo e, con l’occasione, conoscere meglio il territorio e le possibili vie d’accesso per tornare nei prossimi mesi a cercare morchelle ed altri ascomiceti primaverili.

Il luogo è piuttosto impervio, il suolo sabbioso/limoso è caratterizzato da numerosi avvallamenti e segni evidenti dei danni provocati dai recenti eventi alluvionali: tronchi spezzati dalla piena e aggrovigliati a cespugli in parte ricoperti da accumuli di sabbia. Il suolo è sabbioso/limoso.

La vegetazione è costituita da pioppi, salici, noccioli, robinie, sambuchi, qualche frassino ed altre essenze forestali non identificate. Si notano curiose formazioni che viste da lontano fanno pensare a dei termitai, e una volta avvicinate si rivelano come ammassi di rovi e luppolo che inglobano tronchi d’albero spezzati dalle piene.

Ben presto cominciamo a notare su tronchi di salice abbattuti e in parte ricoperti dalla sabbia dei bei ciuffi di Flammulina velutipes dall’inconfondibile colore. Dopo qualche foto di rito raccogliamo alcuni campioni. Continuando la passeggiata abbiamo trovato diversi altri gruppi di Flammulina ormai decadenti.

Abbiamo anche visto le tracce di alcuni Pleurotus ostreatus ormai rinsecchiti, che costituivano comunque un utile indizio. Tutto sommato la nostra passeggiata è stata utile e piacevole, e mi ha permesso di visitare un ambiente per me decisamente inconsueto. Devo dar merito a Roberto di un certo intuito, una dote che caratterizza i migliori appassionati di micologia e conferma la teoria secondo la quale “a funghi si va prima con la testa e poi con le gambe”.